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Ma allattare è facile o difficile?

allattamento-materno-al-senoQuando è nato il Pupo allattare è stato semplice e naturale. Io ho fatto ben poco: giusto staccarlo ogni volta che mi sembrava non si fosse attaccato bene, con la punta del mignolo in modo da non farmi tirare il capezzolo. Manco una ragade, solo un po’ di ovvio indolensimento. Roba che le altre primipare mi invidiavano da morire. Tempo una settimana riuscivo pure a farlo mangiare ogni 3 ore, svegliandolo dolcemente tra una tetta e l’altra. La verità vera, però, è che ho avuto un grandissimo culo. Ha fatto tutto lui, il Pupo. Io non sapevo bene che dovevo fare, lui si! Appena appoggiato sul mio corpo appena nato, già aveva trovato la strada per la tetta. Appena steso accanto a me dopo il parto si è attaccato senza nessuna difficoltà. E infatti è cresciuto come un piccolo torello a latte di mamma senza un problema.
Ovviamente il secondo giro è stato tutto diverso. Gambalunghino ha dormito per un giorno e mezzo. Appena nato ha si e no dato un occhiatina alla tetta. Si è attaccato un po’ giusto perchè mamma stava li che insisteva. Nato alle 8 a.m. di domenica si è attaccatto e ha ciucciato alle 4 p.m. del giorno dopo. In mezzo, i miei mille dubbi. Ogni ostetrica, infermiera e dottore che entrava in stanza riceveva la stessa domanda: Ma dorme sempre è normale? Complici gli ormoni in caduta libera, mi sono fatta prendere da mille paure e dubbi. Mi scenderà il latte? Riuscirò ad allattare? Per me era importante, perchè ci tengo all’allattamento: con il Pupo è stata un’esperienza meravigliosa, da ripetere. Avevo paura di non riuscirci. Ho pure beccato l’unica ostetrica poco simpatica dell’intero reparto che ha complicato la situazione. Alle 3 di lunedì ho cacciato tutti dalla stanza, mi sono spogliata tutta, che per il nervoso che avevo morivo di caldo, e ci siamo messi stretti stretti sotto il lenzuolo, solo io e lui. E si è attaccato, per la prima volta, dopo un’ora di tira e molla, attacca e stacca. Se allatterò Gambalunghino sarà solo merito di suo fratello, su questo non ci piove. Sarà per merito suo, perchè so che ne vale la pena, grazie a lui.
come-allattareHo pensato tanto come sarebbe andata se fosse successo l’incontrario. Se fosse andata così con il primo figlio. Non credo ce l’avrei fatta. Non so se ne sarei stata capace. Anzi: dubito. Per cui mi domando e vi domando: ma allattare è facile o difficile? E’ questione di culo o di costanza? Secondo me entrambe, ma se manca un pelino di culo…
Scrivo questo post nella speranza di tranquillizzare magare qualche mamma che non è riuscita ad allattare, per togliere un pezzetto di senso di colpa. Perchè anche su questo tema, purtroppo, noi mamme non ce la facciamo ad andare d’accordo, a supportarci e sostenerci. Siamo brave o non brave anche qui. Ecco: no. Non è questione di essere brave, o meglio non solo.
Voi che ne dite? Come è stato per voi allattare? Bis e trismamme: che differenze avete notato? Voglio proprio sentire le vostre storie!

1 commento »

  1. Solo una cosa: grazie. (Mamma che non ce l’ha fatta e piuttosto vessata dalle tettalebane…ancora dopo tre anni e mezzo, x dire mia cognata chiama il latte artificiale:”ah…sì…il latte finto”). Anna

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  2. Io i sensi di colpa ormai li ho superati ma all’inizio ho sofferto molto. Perchè l’allattamento è iniziato male, si è tramutato presto in misto ed è stato tutt’altro che un piacere. Poi sono passata definitivamente al L.A. e sono rinata, insieme a lui.
    Ci ho messo più di un anno ma ho superato la delusione e, a dire il vero, non so se ci riproverei, con un secondo figlio.
    Nel mio caso, credo sia stato un insieme di sfiga, predisposizione naturale, disattenzione e poco impegno: nessuno si è accorto che il nano aveva il frenulo linguale corto e, pur attaccandosi bene, mi faceva male da morire e non riusciva a succhiare. Nessuno mi credeva, mi dicevano che ero io a esagerare e non volere. Invece ho sanguinato per tre mesi. Quando lo hanno capito, il nano aveva 1 anno e mezzo. Per dire (la pediatra e l’assistente all’allattamento si sono anche scusate, ma ormai a poco serviva).
    Io avevo un dolore atroce e la suzione non efficace non stimolava il seno, che già di suo forse non era tanto predisposto: mi hanno dimessa che non avevo ancora una goccia di latte e la montata lattea è arrivata dopo 10 giorni di tentativi a tutte le ore e dimagrimento del pupo, che ovviamente urlava come un matto dalla fame.
    Ho provato anche a stare attaccata al tiralatte per ore, turarlo manualmente, farmi stimolare da lui grande. Nulla.
    E questa mi sa che è sfiga.
    E poi, quando è partito, avevo già dovuto integrare con il biberon e scoperto che il nano era più felice, io più tranquilla, tutto più semplice. E la notte faticavo veramente tanto a svegliarmi, con conseguente perdita di stimolazione (lui dormiva, non chiedeva): è qui forse è un pò di poco impegno.
    Comunque sono contenta per te, per voi.
    Ogni mamma deve trovare la sua dimensione e, se la mamma ed il bambino stanno bene e sono sani e tranquilli, va bene tutto!
    Gli estremismi fanno sempre male, anche in questo campo.
    E non sopporto chi si ostina a sostenere la supposta superiorità intellettuale dei bambini allattati al seno (a cui non credo) e finge che non esistano mai difficoltà, colpevolizzando le povere neomamme!!

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  3. Con Filippo è stato facile, all’inizio: ha deciso tutto lui, io mi sono solo dovuta adattare. Cresceva bene, con una bella faccia tonda e due gambette morbide. Poi, basta: il mio latte non gli bastava più: lui si staccata dal seno piangendo, io provavo a spremerlo ma non usciva più nulla. Con la pediatra abbiamo deciso di dargli un’aggiunta, e ha ricominciato a crescere. Non sto dicendo che è ha ricominciato a crescere grazie al latte artificiale, ma quando ho cominciato a darglielo.
    Per fortuna ho avuto sostegno da una pediatra equilibrata; se mi fossi rivolta a chi sostiene che tutte le donne possono allattare con allattamento esclusivo fino a sei mesi forse sarebbe stato più difficile. Come al solito, bastano un po’ di buon senso e di flessibilità.

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  4. la mia esperienza di allattamento con la prima (e per allattamento intendo tutto il pacchetto, incluso il pressing di quelle che tutte le mamme hanno il latte) è stata così soddisfacente che la pediatra ci ha messo un’ora al telefono a convincermi a provare ad allattare la seconda, almeno per un paio di settimane.
    Io sono convinta che il latte materno sia meglio, per mille motivi, ma a volte le supporter un po’ troppo entusiaste sono la peggior rovina della loro stessa causa.

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  5. Con Polpetta ci sono voluti venti giorni di tiralatte, ragadi, pianti, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a far partire l’allattamento, tanto che scherzando dicevo che “mio figlio venera la tetta.”
    È stata una cosa che ho fortemente voluto, nonostante l’inizio fosse stato compromesso dal fatto che era piccolino, nato in 37esima, con travaglio iniziato alla fine della 36esima, e avesse l’ittero.
    In ospedale l’ostetrica che mi diceva che avevo troppo poco latte e che era necessaria l’aggiunta mi ha fatto sentire una fallita, mi ha fatto piangere lacrime amare.
    Ci ha salvati l’ostetrica del consultorio, dove avevo frequentato il corso pre parto, santa donna! E Marito mi ha supportata tantissimo.
    Sono stata fortunata. Spero di esserlo altrettanto quando nascerà il Micronano.

    Detto questo io credo che, partendo dal presupposto che ognuno ė a sè ed ha la propria storia, le scelte altrui vadano rispettate.
    Spesso le mamme che usano l’artificiale vengono guardate con disprezzo, perché si pensa siano pigre e non abbiano avuto voglia di provarci. Ma non conosciamo le loro storie, non sappiamo se la scelta dell’artificiale sia stata sofferta o vissuta come una sconfitta. Chi siamo noi per giudicare?
    Dal punto di vista opposto chi allatta a richiesta viene sommersa da pregiudizi, etichette, giudicata se allatta un po’ più a lungo…

    L’allattamento è personale.
    Nessuno deve giudicare una mamma riguardo l’allattamento.
    Meglio una mamma che allatta felicemente con il bibe ed è serena, che una mamma stressatissima che allatta al seno piangendo…

    Che un bambino sia allattato al seno o artificialmente, crescerà sano, sereno e felice se riceve l’amore della mamma. E l’amore di mamma è fatto di sensazioni, di sguardi, di quel fluido magico che lega madre e figlio tramite lo sguardo amorevole tra i due mentre il piccolo poppa. Che importa se ciuccia un seno o un bibe?
    In quel momento la sua mamma gli sta dicendo che lo ama.
    È questo quello che conta.

    O almeno quello che conta secondo la mia opinione personale.

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  6. Io sono una di quelle che ha avuto molte difficoltà nell’allattamento. Poldino non è mai riuscito ad attaccarsi. Mai. Se lo faceva piangeva, e se ciucciava, ne prendeva veramente poco. Già da subito ho dovuto dare l’aggiunta di latte artificiale e dopo nemmeno tre mesi il latte mi è sparito.
    Vivevo la poppata con stress e angoscia. Durava più di un’ora, a volte anche un’ora e mezza. Per poi ricominciare dopo poco. Piangevo io, piangeva lui.

    Mi sento ancora in colpa perchè forse dovevo farmi aiutare di più da qualche esperto e l’ho fatto, ma in modo blando. Ma davvero per me è stata un’esperienza davvero non piacevole purtroppo.

    Bravissima tu!

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    • No, brava tu per aver comunque resisto tre mesi! Allattare quando davanti al seno piange solamente è uno strazio! Purtroppo poi noi ci sentiamo in colpa, ma non credo tu abbia colpa. E tuo figlio non l’hai amato meno solo perchè ha preso il LA invece che la sisa!

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  7. eccomi…anch’io due esperienze completamente diverse. Con orsetta grande è stato difficile riuscire ad attaccarla. Ho continuato fino ai 6 mesi per testardaggine mia anche se ne avrei guadagnato in serenità se avessi smesso prima. Con la seconda (decisa a passare subito al LA alla prima difficoltà) zero problemi: allattata ad oltranza! ˆ_ˆ

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  8. a a a… tasto dolente. niente latte. niente allattamento. un po’ come dire no martini, no party…. personalmente non ho avuto sensi di colpa a non allattare, l’importante è stato dare da mangiare al pupo, visto che stava diventanto pelle e ossa. La cosa che mi ha più infastidita è stata il voler a tutti costi ritentare, ritentare, ritentare il “ma si, prova ancora, vedrai che il latte viene”… se non c’è, non c’è… c’è poco da fare!!! E quando una mamma si accorge che non c’è, anche se è la prima volta, anche se non è esperta, mettiamoci tutto quello che vuoi… ma per favore: ascoltatela!
    E poi, un pelino di culo serve sempre!

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  9. È verissimo Lucia, bambini diversi, esperienze diverse. Io con la prima l’ho attaccata immediatamente dopo il parto, ha sempre ciucciato senza problemi, per 5 mesi solo latte, fino a 1 anno di vita la ciuccia della buona notte. Poi, per sfinimento mio (stavo scomparendo) ho sospeso. Ma non avrei proseguito molto di più, sono dell’idea che più grandi sono più sia difficile staccarli, infatti così sono bastati tre giorni e beveva il latte di mucca dalla tazza. Con il secondo invece qualche problema in più, l’ho potuto attaccare solo 3 ore dopo il parto (cesareo) ed era un po’ pigro, ho avuto qualche doloretto perché forse a volte non si attaccava bene. Eppure, nonostante fosse il secondo figlio, avevo più paturnie rispetto alla prima. Ho allattato fino a 5 mesi, poi pappine e latte fino al 7imo mese, quando piangeva perché non voleva più ciucciare. Quindi, smesso. Fine 🙂 Hai fatto benone a fare di testa tua col piccolino, bravissima!

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  10. Ciao, grazie per la tua esperienza! Io sono al “primo giro”…ho solo una bimba, che ho allattato da subito e senza problemi…Molto dipende dalla serenità della mamma, sono daccordissimo! Io ci tenevo tantissimo ad allattare e quando la mia bimba è nata, con taglio cesareo, l’ho messa subito al seno. Con il tempo ho avuto dei piccoli problemi come le ragadi, ma non mi sono arresa..è vero che sono stata anche fortunata perchè mia figlia si è attaccata da subito! Sono pronta all’idea che non tutti i bimbi sono uguali e chissà con un secondo figlio, in futuro, come sarà!!!
    Teresa

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  11. Il mio pupo si è attaccaato appena nato e mangiava come un torello. Quando aveva un mese e mezzo, non l’ho allattato per un giorno intero per un piccolo intervento ai denti e il latte sembrava stesse sparendo. Intorno a me si è creato il panico perchè sembrava una cosa immonda non continuare ad allattare e i bambini senza latte materno non hanno anticorpi…insomma io in crisi nera mi sono messa d’impegno e ho ripreso bene ad allattare. Rientrata al lavoro al quinto mese mi toglievo il latte col tiralatte manuale ogni mattina…tanto che mi si sono infiammati i tendini e nel giro di poco mi sono dovuta operare tutti e due i polsi!!! Ho comunque allattato fino all’ottavo mese e nonostante ciò mi figlio è costantemente malato, quindi i famosi anticorpi che mi hanno quasi fatto venire l’esaurimento nervoso, dove sono andati a finire esattamente????

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  12. MrD l’ho allattato al seno fino a nove mesi, poi ho smesso perchè mi morsicava, non c’era verso di farglielo capire.
    Con Miciomao è andata diversamente. Ho partorito al venerdì notte, al martedì ero già al lavoro, tutto il giorno. A quattro mesi ho perso il latte, il bambino non cresceva e non voleva il latte artificiale, ne avevo parlato in un post pochi giorni fa, una tragedia. Mi è dispiaciuto molto non allattarlo di più, ma lo stress ha avuto la meglio su di me

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  13. Io ho avuto un inizio traumatico: tanto, troppo latte ed un bambino vorace. Ho avuto ragadi, mastite e seni sul punto di esplodere, tanto da trasformare quel bel momento che doveva essere l’allattamento in un incubo. Mi vergognavo a pensare che col biberon sarei stata meglio (ho avuto più volte cali di zuccheri) e quando accennavo la cosa a mia mamma mi sentivo rispondere “hai la fortuna di avere tanto latte! Pensa a chi non ne ha…”.

    Poi, dopo i due mesi, non ho più avuto problemi ma credo che se i dolori fossero andati avanti avrei rinunciato.. perché la gente non capisce (o non si ricorda) quanto sia delicato quel primo mese da neo-mamma, con quell’affarino piccolo e urlante che hai il terrore di rovinare e, soprattutto, che per lui è meglio una madre serena e felice.

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  14. Per il primo figlio per me è stato complicato, venivo da un cesareo in anestesia generale e a scoraggiarmi erano state le stesse infermiere del nido. Ero così intestardita però che ho insistito e grazie alla marsupio terapia sono riuscita ad allattare e l’ho fatto per venti mesi. Con la seconda è andata meglio, già il fatto di averla con me in camera ha aiutato e si è attaccata subito. L’esperienza con il primo mi ha aiutato molto e per te sarà lo stesso, sei una donna tenace e saprai come muoverti.

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  15. Eccomi qua, bismamma con esperienza opposta rispetto a te. Il primo che ha fatto fatica, perché il mio seno non era “facile”, perché il latte è arrivato in quarta giornata, perché io conoscevo la teoria ma ero tesa e carica di stress (e perché lui era impaziente e ansioso, come del resto è anche oggi che ha più di due anni). Ho allattato poi in modo esclusivo e senza troppi problemi, perché sono testardissima e perché ero assolutamente certa che per noi due sarebbe stata davvero l’opzione migliore, per tanti motivi. La seconda l’ho stesa accanto a me quando ancora avevo le gambe addormentate per via del cesareo. Lei si è voltata dal lato mio e ha cominciato a ciucciare, dodici ore dopo stillavo latte come una fontata di Tivoli. Ora sono passati 4 mesi, mai un ingorgo né una ragade, né un fastidio (ma niente 3 ore, allattamento a richiesta totale, perché la prima volta mi ero stressata più cercando di imporre un ritmo che assecondando l’anarchia). Merito del fratello che aveva preparato la strada, del seno che era stato operativo fino a pochi mesi fa, della mia maggiore fiducia in me stessa. Ma anche e soprattutto, una grandissima botta di culo!

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  16. Io sono stata aiutata da una collega di mia sorella che mi offrì le silver cup e ovviamente dal mio grande pediatra, il mitico Giancarlo Diamantini! Io all’inizio ero stressata e sanguinante, ma lui mi disse di continuare perchè il “piccoletto” cresceva. Mio marito però era in pena perchè “qualcuno” gli aveva messo in testa che non andava bene…ricordo che lui all’ennesima rottura de mi suocera gli rispose: “per me figlio mio glielo puoi pure dare il latte di vacca (l’artificiale :)))))) ma non vedi che c’ha na calata che manco la centrale Umbra c’ha? :))))))

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  17. Ciao Lucia? Per me inizio difficile. Nano prematuro di 1 mese, i primi giorni dormiva e prendeva poco, io un dolore assurdo ogni volta. Poi è andata meglio, abbiamo preso il ritmo! Ma dopo 2 mesi prendeva poco peso e lo vedevo nervoso… così ho cominciato con l’aggiunta, tutti più sereni, e gradualmente siamo passati, a 4 mesi e mezzo, al latte artificiale perché io ne avevo sempre meno. L’unica menata che ho ancora nella testa è quella di averlo affamato 😉 col senno di poi avrei cominciato prima a dargli l’aggiunta.

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  18. Ciao due due bimbi due allattamenti diversi.Con il primo tante difficoltà ad attaccarsi, rigurgiti, dolore..allattamenti infiniti..con il secondo una passeggiata…ma ognuno ha la sua storia, come si fa a generalizzare ? ognuna di noi è diversa, alcune più motivate altre meno, alcuni bimbi si attaccano subito, altri no..sono talmente tante le variabili che di certo non si possono riassumere in poche parole, ne si possono stabilire regole generali. Di certo leggere le esperienze di altre mamme è di grande aiuto quando ci si trova in difficoltà..quindi grazie per la tua condivisione.
    Ste

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  19. Io non ho allattato, per scelta di mio figlio. In ospedale esiste la figura di “consulente dell’allattamento”, ci ha provato in tutti i modi. Le ostetriche e le infermiere in ospedale ci hanno provato in tutti i modi. L’ostetrica a casa ci ha provato in tutti i modi. Lui la mia tetta non l’ha mai voluta. Non sto qui a descrivere tutti i metodi e posizioni usate, non è questo il punto, non voleva.
    Per un mese sono andata avanti a tirarmi il latte e dargli il mio, fin quando, per lo stress ho iniziato a produrre meno latte e ho iniziato ad avere il panico di lasciare morire di fame mio figlio. L’ostetrica mi è stata molto vicino. Mi ha suggerito di dormire, di comprare il latte in polvere per le emergenze e di lasciare fare al mio compagno.
    Per molti mesi sono stata giù perché mi sono sentita inutile, mi hanno fatto sentire tale le mamme italiane, sempre pronte a dare consigli e farti sentire una fallita.
    Io non ho mai preso il latte di mamma, il mio compagno nemmeno. Non per questo le nostre mamme sono state cattive mamme.
    Per fortuna qui il latte in polvere costa poco, e trovo bello che anche il papà possa nutrire il proprio figlio.

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