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Non è un paese per mamme

Ritrovarsi alla vigilia del parto e scoprire che una persona che conosci imageanche se solo virtualmente,  che stimi, che vorresti avere come un’amica anche se non ci hai mai parlato, che è brava, si è ritrovata per strada.  La sua colpa? Un secondo figlio. E mi sale una rabbia che non posso contenere, che non voglio contenere, perché non è giusto ed è necessario arrabbiarsi di fronte a ciò che non va. Perché non è possibile considerarsi fortunate se si ha un lavoro stabile,  doversi arrampicare tra mille collaborazioni se non ce l’hai, senza nessuna copertura,  nessuno aiuto e  nessuna rete di protezione.  No, non è giusto. Non mi venite a parlare della festa della donna domenica,  per favore! E neanche di quella della mamma, va! Non è una colpa avere figli, è una scelta, un impegno, una possibilità e- soprattutto- un dono a noi e alla società.  Sicuramente non è qualcosa che diminuisce la capacità di una donna di essere efficiente e produttiva!
Questo non è un paese per mamme,  non è un paese per bambini, non è mai stato un paese per papà.  In pratica è un paese senza futuro.

1 commento »

  1. Mia cugina dopo la seconda gravidanza doveva rientrare al lavoro, il giorno prima le hanno comunicato che non c’era più posto per lei di cercarsi altro. Non è l’unica storia che conosco. No, non è un paese che sostiene le mamme, le donne e questo grazie alle leggi capestro che ci epnalizzano invece che favorirci. Se facciamo meno figli, chi sosterrà l’Italia un domani?

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  2. Sono d’accordo, l’ho sempre pensato da quando e’ nato il mio bimbo e lo ribadisco..basti vedere quando sei in giro, tra barriere architettoniche ovunque, se hai bisogno di allattare o semplicemente te cambiare il bambino…

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      • Per non parlare di autogrill etc..bar, ristoranti, supermercati,..sembra che i bambini e le loro mamme in caso di necessità non esistano…solo per consumare e spendere, ma se hai bisogno di cambiargli un pannolino…mi hai letto bel pensiero era da un po’ che volevo dedicare anch’io due righe sull’argomento perché è scandaloso…

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  3. Non sai quanto ci sto pensando in queste settimane. E purtroppo questo non è una Paese nemmeno per quelle mamme fortunate che un lavoro ce l’hanno, ma non sanno come fare per incastrare il cartellino da timbrare con gli orari del nido. E pensare che basterebbe poco, a volte.

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  4. Ho diverse amiche e conoscenti che si sono trovate in questa situazione e anch’io ogni volta rimango allibita di fronte a quello che mi raccontano. No, non è un paese per famiglie questo e sono d’accordo con Rachele quando scrive che ti chiedono e si aspettano che tu ti dimentichi la famiglia che ti sei creato per il lavoro. Una cosa del genere non puó più essere tollarata…

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  5. Il secondo figlio pare essere il killer della carriera materna. Lo è stato anche nel mio caso, sai, con la perfida partecipazione di una collega donna.
    Per questo ti dico w le donne, quelle davvero donne, quelle che si ribellano ai soprusi, pur con tanta amarezza. 🙂

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  6. Il secondo figlio non l’hanno perdonato nemmeno a me. Ora va meglio e per fortuna non siamo arrivati a scelte estreme ma l’inizio della seconda gravidanza, lavorativamente parlando, ha scombussolato molte cose. Da tutto quel trambusto ne sono uscita più forte e consapevole dei miei valori, ho detto ciao a molte situazioni che mi rubavano solo energia e chiuso un bel pò di portoni ed ora che di rientrare non ne voglio sapere, perchè piano piano ho costruito una strada parzialmente diversa che mi da più soddisfazione della prima, mi cercano e mi vogliono, facendomi anche proposte molto vantaggiose. Ho risposto di no fino ad ora e continuerò a farlo in futuro…purtroppo ho un difetto: non sono una che torna indietro.

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  7. Stendiamo un velo pietoso Lucia…per carità tutto è bene quel che finisce bene, mi hanno richiamata a furor di popolo :)ma quando andai in maternità di Giacomino per soli venti giorni in più di maternità che mi rimanevano una ragazza che oltre tutto era stata anche mia amica e compagna di studio (grandissima ***) rifiutò all’ultimo momento e pretese l’intera annualità; pensare che in quell’anno avevo solamente dieci ore concentrate in due giornate che non le avrebbero di certo impedito di accettare altri incarichi in altri posti e scompigliato la messa in piega…Ma come ho già detto…sorridiamo alla vita…nessuno è perfetto :)))

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  8. Ci ho messo qualche giorno per riuscire a commentare. Speravo di trovare parole più originali, ma non ci sono riuscita. Allora non posso che ringraziarti per la stima e la solidarietà e promettere, a te ma soprattutto a me stessa, che non mi lascerò abbattere. Un abbraccio forte e ancora tanti auguri.

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